Deve essere presentato dal Governo entro il 10 aprile
Sembra passato poco tempo da quando, si era alla vigilia degli ultimi dell’anno 2018, dopo accanite discussioni ed enormi polemiche fra le contrapposte forze politiche, il Parlamento approvò, senza incorrere nel temuto esercizio provvisorio, il Bilancio dello Stato, ovvero la legge che regola tutte le spese pubbliche consentite nel Paese.
I lunghi tempi e gli strappi ai Regolamenti parlamentari furono determinati dalla lunga ed impegnativa trattativa svolta con le istituzioni della Commissione Europea, il governo comune, che non ha mai approvato, per quanto gli spetta, i contenuti complessivi della nostra manovra di bilancio e finanziaria. Infatti, una coda ostile è sempre possibile.
Eppure, si deve già ricominciare, operando dentro un ciclo ininterrotto qual è quello economico e affrontando i problemi vecchi insieme a quelli nuovi, negli ambiti europei o più ampi del vecchio continente, con le crisi precedenti ancora in parte irrisolte e quelle purtroppo insorgenti per risolvere le quali occorrono tanti soldi: ad esempio, investimenti pubblici per fare ripartire la nostra economia quasi ferma e favorire l’occupazione dei giovani.
Quest’ultimo è il fattore veramente decisivo, poiché da due decenni molti giovani italiani sono di fatto emarginati dal mondo del lavoro indipendentemente dai titoli e dagli studi accademici e professionali posseduti.
Il diritto dei cittadini al lavoro è sancito dalla nostra Costituzione, ma le ricorrenti crisi economiche hanno di fatto cancellato questa doverosa prerogativa o meglio possibilità e da diversi lustri si sopravvive con i genitori ed i nonni, con tutte le ricadute negative del caso.
Si riuscirà ad invertire la rotta visto che siamo nuovamente in una fase di rallentamento economico? dobbiamo provarci, anzi dobbiamo farcela, pena il nostro futuro collettivo.
I giovani vogliono essere messi alla prova, dimostrare le loro capacità e contribuire a costruire un futuro migliore. Occorre però attivare politiche innovative quanto coraggiose in un quadro economico come sempre sfavorevole.
Ce la dobbiamo fare.
Giorgio M. Palumbo