La band partenopea Roris, composta da Marialberta Lamberti, Chiara Cotugno, Vincenzo Padovani e Silvio e Giuseppe Tattoli, ha composto un progetto di quattro pezzi in napoletano ascoltabile al seguente link Youtube: https://www.youtube.com/user/rorisband
La band ha composto diversi altri pezzi che sono in fase di registrazione e arrangiamento e di seguito si racconta in una breve intervista che chiarisce la natura musicale e personale del progetto:
Per saperne di più: https://www.facebook.com/Roristheband/?fref=ts
Chi sono i Roris?
“I Roris sono una band napoletana nata dall’unione artistica di cinque amici, Giuseppe “Giustat” Tattoli e Silvio Tattoli, rispettivamente chitarra ritmica e chitarra solista, Marialberta Lamberti alla voce, Vincenzo Padovani al basso e Chiara Cotugno alla batteria. Il nome della band è latino e significa “rugiada”, una scelta non casuale perché contiene un richiamoalle nostre origini: c’è un riferimento alla nostra Napoli, una città così piena di meraviglie ma anche di contraddizioni. Napoli è la protagonista della nostra musica innanzitutto per l’uso della lingua napoletana, e poi per il bel canto, inteso come ricerca della melodia godibile ed espressiva, pur nella sua semplicità. Tuttavia, le sonorità e le ritmiche sono moderne, poiché le nostre influenze sono quelle del Pop e del Rock dagli anni ‘70 in poi”.
Come e da quale spinta nascono i vostri pezzi? Cosa volete trasmettere?
“I nostri brani nascono dal nostro vivere quotidiano, dal nostro essere connessi con l’esistenza anche quando la realtà che ci circonda non corrisponde pienamente a quella che vorremmo vivere. Molti dei nostri brani sono stati scritti per rappresentare una reazione decisa, un lottare, una presa di posizione verso ciò che non ci piace. Direi che l’intenzione primaria è quella di intraprendere un viaggio interiore, un viaggio non solo alla scoperta del nostro vero io, ma alla scoperta dei sentimenti più profondi e dei desideri che accomunano tutti gli esseri umani. Speriamo dunque di riuscire a trasmettere la nostra voglia di esistere, di essere riconosciuti, di uscire dal buio, di rompere il silenzio della rassegnazione.È vero che le stelle possiamo solo guardarle, ma continuiamo a saltare perché la nostra voglia di toccarle è immensa e questa forza, questa speranza, è tra le cosepiù significative e vere che esistono al mondo”.
Com’è fare musica a Napoli?
“Napoli è da sempre considerata la città della musica. Qui le note scorrono nel sangue degli abitanti e quindi è il luogo ideale per poter comporre. Tuttavia, ciò rappresenta una lama a doppio taglio, perché a Napoli devi saper anche toccare il cuore, altrimenti è difficile restare nella mente della gente. In definitiva, è stimolante, specialmente quando canti in napoletano, ma è al contempo arduo a causa di tanti fattori, come l’egemonia assoluta della musica commerciale e la difficoltà oggettiva, qui in Italia in generale, di far emergere band che propongono musica inedita. È una bella sfida e noi la raccogliamo con tutto il cuore e la passione che caratterizza noi napoletani”.
Qual è l’obiettivo della band?
“L’obiettivo della band è quello di comunicare, la band è accomunata da una filosofia di vita, da principi che ognuno di noi reputa fondamentali ai fini di un reale cambiamento sociale. Per questo abbiamo l’esigenza di comunicare, e lo facciamo nel modo per noi più naturale, cioè tramite la musica. Il nostro scopo più immediato è quello di suonare il più possibile dal vivo e di coinvolgere in modo attivo coloro che sposano il nostro percorso”.
Marialberta Lamberti