Cosa spinge un/a giovane a intraprendere lo studio delle lingue straniere? A questa domanda ci sarebbero tantissime risposte, come conoscere una nuova forma linguistica, una nuova cultura, nuove persone che possono aiutarti in questo percorso e soprattutto la cosa più bella in assoluto, viaggiare.

Studiare le lingue apre un mondo a noi giovani ed è un affaccio al multiculturalismo. Io da studente di lingue posso confermare tutto ciò che ho appena detto . Sono studentessa di lingua Araba, e grazie all’università e al percorso che ho intrapreso già da 3 anni, ho potuto assaggiare un pò di questa meravigliosa cultura, libri, cibo,  amicizie. Non ho mai viaggiato in un paese arabo ma spero di farlo al più presto . Nel frattempo  ho conosciuto molti ragazzi e ragazze madrelingua, ed è di uno di loro che voglio parlarvi. Il suo nome è Hatem (in foto) . Hatem è un giovanissimo ragazzo Egiziano,  laureato in lingua italiana, grazie ai suoi studi  è riuscito a venire in Italia e a studiare sei mesi (Gennaio-Giugno 2018) all’Università per stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria per approfondire lo studio della lingua Italiana.  Ho incontrato Hatem qualche settimana fa sul lungomare di Reggio e gli ho posto alcune domande. Quali sono le considerazioni di Hatem sul nostro paese? Quali sono i suoi pensieri ? Avrà trovato difficoltà durante questo soggiorno in un paese straniero?

Qui potrete leggere l’ intervista che ho realizzato al mio caro amico egiziano:

G: Cosa ti ha spinto a studiare la lingua italiana?

H: Inizialmente non ho deciso io perchè in Egitto funziona diversamente, dipende dal voto che hai preso alla maturità, e in base a questo l’università sceglie sia la lingua che il dipartimento da assegnare,  e per ogni lingua scelgono un numero di studenti, io venni scelto inizialmente per una lingua di cui non mi attirava ne la cultura ne la lingua stessa,  quindi ho cercato una lingua e un dipartimento che potessero davvero interessarmi e ho scelto l’ Italiano, perchè l’ Italia è famosa in tutto il mondo, per la musica, il cibo e l’ arte. Io dico sempre che dove esistono gli italiani esiste l’ arte ,e dove esiste l’ arte esistono gli italiani.

G: Cosa ti piace di questa lingua?

H: E’ una lingua musicale, non difficile nel senso che quello che si scrive, si legge in quello stesso modo a differenza di altre lingue come l’ inglese o il francese, ed è molto orecchiabile, il suo suono sembra amichevole.

G: Hai mai letto romanzi o opere della letteratura italiana? Quali?

H: Certo, ho letto Il Principe di Machiavelli, Uno nessuno e centomila e il Fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello e tantissimi altri, ma  questi sono i miei preferiti.

G: Tra questi tre quali hai preferito di più?

H: Prima preferivo il Principe di Machiavelli perchè leggendolo mi sono reso conto che  è come se stesse raccontando un pò la situazione dei giorni nostri ma in un altra epoca. Il Fu Mattia Pascal di Pirandello invece ti fa capire che la pressione della famiglia e il non poter fare ciò che vuoi ti porta a volere quella desiderata libertà anche in maniera sbagliata, e poi  ti fa capire quanto una persona possa essere falsa, magari il tuo migliore amico che finge di essere tale perchè vuole qualcosa da te, e questo succede anche  nella vita reale di trovare persone del genere che portano una maschera. In linea di massima ho preferito entrambi ma forse vado più per Pirandello . Io dico sempre che il miglior libro non è quello che si legge ma quello che ci legge .

G: C’è qualche personaggio di queste opere in cui ti rispecchi?

H: In Mattia Pascal, perchè ho sempre desiderato lasciare il passato,  e viaggiare lontano ,ricominciare una vita nuova  solo mia,  dove posso scegliere io cosa fare senza essere obbligato ne dalla società e ne da nessun altro.

G: Mi dici qualche differenza culturale tra l’Egitto e L’Italia?

H: Forse nel modo di vivere , ma si avvicinano molto.

G: Hai un cantante Italiano preferito?

H: Si, Fiorella Mannoia, perchè quando canta, percepisco la sua forte personalità. Quando facevo il servizio militare nel deserto in Egitto che da noi è obbligatorio, ascoltavo sempre la sua canzone “Ho imparato a sognare” perchè in quel contesto mi dava molta forza.

G: Da quanto tempo sei in Italia? Com’è la tua vita qui?

H: Sono qui da Gennaio e sto facendo un corso di alta formazione per docenti di lingua straniera che è durato sei mesi. Ora ho finito devo dare solo gli esami. All’ università Dante Alighieri di Reggio Calabria è stata una bella esperienza, perchè ci sono persone da tutto il mondo, quindi la cosa bella è stata mescolare culture diverse, nel modo di insegnare i professori sono davvero molto preparati e  umanamente anche  molto buoni e amichevoli, non ti fanno sentire uno straniero ti aiutano per qualsiasi cosa.

G: Come hai passato il periodo del Ramadan essendo in terra straniera?

H: Ricordo che in Egitto la maggior parte a scuola eravamo tutti musulmani e c’era un solo ragazzo cristiano, qui mi sento un pò come quel ragazzo, perchè anche all’ università tutti mangiano e bevono mentre io sono l’ unico che non può farlo, però è  bello perchè c’è rispetto reciproco, loro rispettano ciò che faccio io ed io la stessa cosa, io non bevo alcool (perchè sono musulmano) e di giorno non posso mangiare,  ma quando usciamo la sera tutti insieme loro bevono alcool e fumano tranquillamente e io rispetto questa loro cosa come fanno loro di giorno con me. Non mi sono trovato in difficoltà ,ma fare il digiuno in un paese che non è il tuo è stata una nuova esperienza.

G: Come vivi la multiculturalità?

H: A volte è difficile viverla perchè ti senti perso tra due culture, quindi devi sempre mantenere l’ equilibrio tra queste due , magari per uno spagnolo e un italiano essendo entrambi europei è più semplice ma tra la cultura araba e quella europea essendo completamente diverse è un pò difficile tenere questo equilibrio di cui parlo.

G: Come sei stato accolto nel nostro paese?

H: Bhe finchè non ti conoscono ci sono sempre i soliti pregiudizi ma quando lo fanno devo dire che gli Italiani sono davvero molto accoglienti, per esempio, io qui vivo al quarto piano e quando prendevo l’ ascensore incontravo sempre una signora a cui davo il  buongiorno, e lei sembrava che nemmeno mi rispondesse. Io avevo con me dei piccoli regalini egiziani, e un giorno glie ne portai uno per farmi conoscere e datosi che la vedevo spesso e da li siamo diventati molto amici e mi ha anche invitato a pranzo con la sua famiglia. Per questo dico che i pregiudizi (parlo anche per il mio paese) fanno perdere molte opportunità come il conoscere le diversità culturali, perchè, a parer mio, la bellezza sta nella diversità. Quando si avvicinano due lingue si avvicinano due culture.

G: Da quando sei qui hai mai avuto problemi di razzismo?

H: Personalmente e per fortuna no

G: Cosa ti piace di più dell’ Italia?

H: Tutto! Qui c’è bellezza ovunque a partire dalla natura, ad esempio Tropea o Scilla. Io vivrei in una di queste due per tutta la vita , mi piacciono molto le spiagge il mare le case, le persone.  

G: Ti piacerebbe imparare qualche dialetto Italiano? Quale?

H: Si, il napoletano. Perchè Napoli è una città famosa, e tutti parlano di Napoli anche all’estero .In Egitto si parla molto dei napoletani, da come parlano al loro stile di vita, infatti si dice vedi Napoli e poi muori. Mi  incuriosisce molto  la cultura musicale  napoletana e anche quella culinaria , si dice che la pizza di Napoli sia la più buona in assoluto, parlano più di Napoli che di altre città Italiane.  Molto presto andrò a visitarla.

G: Cosa pensi degli Italiani?

H: sono brave persone, non sento differenza tra me e loro. Io sono stato a Catania ma è come se mi fossi trovato in Egitto ho trovato cose simili come il mercato. Poi come ho detto prima, gli italiani quando ti conoscono sono davvero eccezionali.

G: Ti manca l’Egitto

H: Si, mi manca molto la mia famiglia ..

G: Cosa consigli a chi come noi studia le lingue e a chi come te va a studiare all’estero?

H: per imparare le lingue io consiglio sempre di fare molto l’ ascolto anche se inizialmente  non si capisce nulla. Io guardavo film in italiano anche senza capirli e più volte. Ho cambiato le impostazioni del mio computer dall’ arabo all’ italiano di modo che fossi obbligato a leggere solo in Italiano, . Consiglio molto l’ ascolto della musica italiana e come ho detto prima la visione di film, quindi cercare di entrare nella cultura, perchè se non ci entri non riuscirai mai a parlare la lingua .Imparare una lingua è imparare una cultura. E’ come se rinascessi due volte, perchè quando torno nel mio paese è come se avessi vissuto un’ altra vita. E’ una cosa stupenda.

Ringrazio il mio amico Hatem Muhammad Abdullatif, per avermi permesso di intervistarlo e realizzare questo articolo. Spero che ci sia sempre un abbraccio tra culture diverse, che ci sia più amore , amicizia e meno pregiudizi e atti di razzismo e che possiamo fare di tutto questo, un nuovo insegnamento da mettere nel nostro bagaglio della vita. La multiculturalità è qualcosa di magnifico che ci apre infinite porte, è scoperta, conoscenza , possibilità lavorative, e tantissime altre cose belle che vanno oltre le comuni credenze.. Aprite la vostra sete di conoscenza ma soprattutto il vostro cuore.

Giuseppina Sorianiello

Hatem - dal Cairo a Reggio Calabria

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