Un attacco hacker ai danni del database del Policlinico Vanvitelli, chiesto un riscatto per la restituzione

E’ di pochi minuti fa una notizia Ansa che avverte di un attacco hacker avvenuto ai danni del Policlinico Vanvitelli di Napoli. L’azienda ospedaliera ha fatto sapere attraverso una nota pubblica di trovarsi oggetto di un attacco informatico di tipo ransomware che avrebbe fatto sparire tutti i database della struttura.

Si tratterebbe di un attacco hacker fatto in piena regola attraverso l’introduzione di un virus considerato “malevole” che oscurerebbe tutti i dati all’interno dei database.

Intanto la società che si occupa della Cybersicurezza nazionale informa che, presso la struttura del policlinico Vanvitelli sono stati inviati dei tecnici per valutare l’entità del danno e quali dati sensibili siano stati oggetto dell’hackeraggio.

Sembrerebbe, inoltre, che questo tipo di attacchi informatici sarebbe, poi, il motivo per chiedere un riscatto (dall’inglese “ransom”) con il fine che, a pagamento ultimato, si ottenga la restituzione di quanto tolto e il conseguente ripristino dei sistemi hackerati.

E’ noto, infatti, che attacchi di questo tipo impediscono all’intero sistema di funzionare e, finanche, di accedere, cosa, questa, che rappresenterebbe una perdita di fatturato già dannosa di per sé.

Una volta rubati i dati, questi vengono automaticamente criptati e dunque, non più visibili.

Gli sviluppatori di crypto-ransomware aggiungono spesso un conto alla rovescia alla richiesta di riscatto: “Se non paghi il riscatto entro la scadenza, tutti i tuoi file verranno eliminati”.

Considerato il numero di utenti che ignorano la necessità di eseguire il backup nel cloud o su dispositivi di archiviazione fisici esterni, il crypto-ransomware può avere un impatto devastante. Perciò molte vittime pagano il riscatto per riavere indietro i propri file.

Foto dal web

Marianna Di Donna

 

 

 

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