Come vivere all’ombra del vulcano attivo

Per completare il nostro itinerario cognitivo di luoghi, abitanti e tradizioni del “Parco del Vesuvio” dando una sommaria indicazione delle bellezze naturalistiche, dei monumenti, chiese e castelli, come di produzioni agricole, più rilevanti ai fini turistici, occorre riprendere il cammino della conoscenza, da:

 San Sebastiano al Vesuvio.

Geograficamente rappresenta il paese vesuviano più prossimo al capoluogo regionale, Napoli. Venne praticamente raso al suolo dall’ultima eruzione nell’autunno del 1944 poi ricostruito, tanto che si presenta oggi con un aspetto edilizio largamente moderno.

Laddove, una imponente cupola bianca domina il centro della cittadina ed è quella della settecentesca Chiesa di San Sebastiano, salvatasi miracolosamente dall’ultimo disastroso evento vulcanico.                                                                                                      

Nell’edificio che era occupato dal del vecchio Municipio ha sede attuale l’Ente Parco nazionale del Vesuvio.

Somma Vesuviana.

Si tratta di uno dei paesi più interessanti dell’intera area per il centro storico e per le bellezze naturalistiche del territorio circostante che hanno mantenuto l’aspetto di un tempo. Nel primo, in un contesto particolare, è costruito il cosi detto Casamale è il suo quartiere piú antico: circondato ancora dalle mura aragonesi, vi si trovano i ruderi del Castello, la fastosa Collegiata e la Chiesa di San Domenico.

 Mentre, più in basso dell’abitato si trova la quattrocentesca Chiesa di Santa Maria del Pozzo e il vicino Museo della vita contadina, che raccoglie ben 3200 oggetti di uso quotidiano e circa tremila fotografie sull’arte agricola della Campania.

 Torre del Greco.

Rappresenta il più popoloso centro abitato dell’area protetta, l’antica Turrisi Octavia, nota da secoli per la fiorente industria del corallo e sede del suo interessante Museo della marineria. Ma, altrettanto meritano di essere ivi visitati altri siti di notevole importanza storica come la Chiesa neoclassica di Santa Croce, Palazzo Vallelonga, la Villa del Cardinale, Villa Porta e l’epitaffio in onore di Filippo IV d’Asburgo. Da non perdere inoltre, il suggestivo panorama offerto dal Convento dei Camaldoli della Torre e la Villa delle Ginestre che ospitò Giacomo Leopardi ed altro.

Trecase.

Costituisce il più piccolo Comune ai piedi del Vesuvio. Sono da ammirare nel suo centro storico, la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria delle Grazie e le splendide Ville Langella, Filippone, Lebano e Ruta. Attualmente, dalla caserma della ex Guardia forestale di Trecase partono le visite guidate alla incantevole “foresta di pino marittimo e leccio” che rappresenta il vero cuore della omonima Riserva naturale vesuviana, mentre, nei pressi dell’abitato, sono ben visibili vari piccoli crateri avventizi settecenteschi, resti delle attività vulcaniche di quelle epoche.

Il nostro viaggio al momento si chiude qui, in attesa di ricominciare. Per valorizzare nel mondo intero le nostre bellezze regionali. infatti, il turismo deve rappresentare la nostra vera industria nazionale. Arrivederci a presto.

Giorgio M. Palumbo

Commenti

commenti