Inflazionato, depauperato, in alcuni casi utilizzato fuori luogo, in altri anche deriso. Quasi sempre sfruttato da chi non ha neanche i requisiti minimi per svolgere la professione.
Pizza Gourmet è una definizione che vuole evidenziare un modo di proporre la pizza in maniera genuina, a cominciare dalla farina, dall’impasto, per poi finire agli ingredienti. “Non scherziamo il termine Pizza Gourmet, l’ho inventato e registrato io”.
A rivendicarne la paternità Giuseppe Vesi, una storia alle spalle che appartiene ad una famiglia di pizzaioli centenaria, che con lui trova la svolta in quel marchio Pizza Gourmet, regolarmente registrato. Oggi diventa anche il nome di una trasmissione tv, dalla imminente messa in onda. A criticarlo, appena nato, in tanti. Ad usarlo oggi, ancora di più. I nomi di chi ci ha, letteralmente marciato, sono numerosissimi. Diciamo pure una enormità. Una variegata umanità composta da pizzaioli, ma anche da operatori del mondo dell’informazione, da emittenti tv locali, a testate nazionali.
Giuseppe Vesi rivendica la paternità di una definizione la quale a torto o a ragione, ha dato nuova linfa al settore e questo impulso lo si nota dalla quantità strabordante di locali che si autodefiniscono “gourmet”. In tanti ancora oggi, rivendicano reclamano la paternità di quel tipo di pizza. E può essere vero. Ma resta il fatto che, prima di Giuseppe Vesi, quella definizione non c’era mai stata.
“Oggi – conclude Giuseppe Vesi – il temine è inflazionato, ma all’inizio furono in tanti i detrattori, e ancora oggi quelli che dalle colonne dei giornali, forse, anche a causa della nascita di tante pizzerie che impropriamente abbinano il proprio nome al termine “gourmet”, criticano il mio lavoro, che nel frattempo si è spostato e ha trovato proseliti anche ben oltre i confini della Campania”.