«Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con veleno da medici ben formati; lattanti uccisi da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiore e università.

Diffido – quindi – dall’educazione. La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani».

(Fonte: Anniek Cojean, Les mémoires de la Shoah, in Le Monde del 29 aprile 1995)

 

Inizia così la lettera di un sopravvissuto di un campo di concentramento che dopo esserne scampato ha deciso di scrivere una lettera per sensibilizzare gli insegnanti di tutto il mondo a istruire i giovani del domani che accettino le diversità di ogni genere.

Oggi potrebbe sembrare la solita giornata di commemorazione che si ripete ormai da 22 anni, perchè istituita con la legge 20 luglio 2000 n.211 che stabilì tale giorno; ma non lo è perchè cadiamo sempre negli stessi errori.

La giornata della memoria non ricorda solo quanta sofferenza è stata vissuta dagli ebrei ma anche di tutte quelle persone che hanno dovuto subire una condanna perchè diverse.
Oggi è cambiato qualcosa?

No, un tempo, precisamente nel 1938 furono istituite le prime leggi antiebraiche che prevedevano una sola razza ammessa quella Ariana. Oggi la situazione non è cambiata perchè continuano ad esserci leggi che vietano la diversità di pensiero, di orientamento sessuale, di ideale politico.

Ovviamente non sono mai mancati i negazionisti.
Com’ è possibile inventare un’atrocità del genere dando anche informazioni dettagliate?
Per questo motivo è importante tenere viva la memoria di quel terribile crimine che fu la Shoah per poter costruire un mondo migliore, un mondo che respinga la discriminazione, le torture e ogni forma di schiavitù.

Un mondo dove i bambini fin da piccoli imparino a vedere in ogni persona la dignità dell’essere umano e titolare dei diritti universali.
Per fare questo è necessario andare contro l’indifferenza e lo ha dichiarato Liliana Segre, Senatrice a vita della Repubblica Italiana:

«L’indifferenza regna sovrana ora come allora. Non è questione di essere cattivi o buoni. È una regola che quando qualcosa non ti riguarda personalmente, lasci perdere. Questo è uguale in tutti i tempi.

Certo, i non indifferenti ci sono sempre. Oggi si battono perché dei poveri disgraziati non siano lasciati ad affogare in mezzo al mare e non muoiano di gelo tra le montagne. Sono pochissimi, ma ci sono.

È questa l’unica analogia con l’Italia di 80 anni fa quando furono promulgate le leggi razziste. Io sono stata scheletro e ho avuto fame da matti, sono stata schiava, richiedente asilo, che mi è stato negato, e clandestina sulle montagne con documenti falsi.

Tutte queste cose le ho provate sulla mia pelle, so cosa significano e non riesco a dimenticarle. E ho visto persone essere uccise non perché avessero fatto qualcosa ma per la sola colpa di essere venute al mondo.”

Ciò che è accaduto può ritornare. Ma non c’è nessun fato, nessun destino, dipende tutto da noi. Dalle donne e dagli uomini viventi. È il momento di aprire gli occhi di non dimenticare quanto accaduto!

Giornata della memoria: perché raccontare e ricordare la storia è l'unico modo per evitare che certe tragedie possano ripetersi

Teresa Barbato

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