Domani 27 settembre ci sarà il Venerdì per il futuro (Global Climate Strike) una manifestazione nata nel 2015, quando un gruppo di ragazzi ha invitato gli studenti di tutto il mondo a saltare la scuola il primo giorno della COP 21, la Conferenza sul clima dell’UNFCCC.

La protesta parte dalla scuola perché luogo di aggregazione e di insegnamento per i ragazzi che sono ormai stanchi di vivere in un mondo dove la qualità della vita peggiora sempre più.

Ormai si sente parlare soli di morti e di luoghi inondati di spazzatura non riciclabile e i bambini del futuro potrebbero rischiare di non poter vedere più alcune bellissime specie animali o paesaggi che sono ormai deturpati.

Molte sono le manifestazioni che ogni giorno si  organizzano per salvare il pianeta ma sembra che  sia di poco conto.

Cosa lasceremo ai bambini del futuro? Cemento? Spazzatura? Terra dei fuochi?

Come sarà il pianeta tra cinquant’anni?

Si dovrebbe cercare di realizzare, finché è possibile, più aree verdi che possano ristabilire la quantità di ozono necessaria all’atmosfera e i diversi gas presenti nell’aria.

Solo in questo modo sarà possibile preservare l’ambiente e ripristinare un sano equilibrio atmosferico.

Teresa Barbato

 

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