Ancora una volta affrontiamo la cultura araba-musulmana. In questo articolo vi parlerò, di una festività molto simile al nostro Natale, Mawlid. Il 20 novembre 2018 tutti i musulmani del mondo hanno festeggiato questa importante festività, ma perché è così importante, come per noi è importante la nascita di Cristo? Vi parlerò di questo argomento attraverso la voce di Hatem, il ragazzo egiziano che già in precedenza ci ha raccontato del suo soggiorno in Italia spiegandoci le varie differenze culturali. Hatem ci porta nella sua amata terra, l’Egitto, dandoci delle piccole nozioni su questa festa e le sue tradizioni.
Hatem: Questa festa, viene celebrata in Egitto e in tutti i paesi di religione musulmana. Festeggiamo la nascita del nostro profeta Muhammad (Maometto). Ricorre al giorno 12 Rabi al-awal del calendario islamico che corrisponde al 20 Novembre del calendario solare. I primi a festeggiare questa ricorrenza furono un popolo sciita ismaelita, i Fatimidi che erano discendenti di Fatima la figlia del Profeta, esattamente nel 488 (secondo il calendario islamico). Il giorno di Mawlid è un vero è proprio giorno di festa, negozi e scuole restano chiusi, non si lavora, gli unici a lavorare sono i venditori di dolciumi che con le loro bancarelle addobbano le nostre strade. In Egitto, per questa ricorrenza, si vendono dolci particolari come Halawit al-mawlid che in italiano vuol dire dolci della nascita. Per le ragazze e per le bambine viene venduta ‘rusa al-mawlid la bambola dell’ anniversario, che viene regalata dai fidanzati (nel caso delle ragazze) o genitori e familiari (per le bambine). Nell’Islam è fondamentale seguire gli Hadith (detti e fatti del profeta) che ci parlano del Profeta Muhammad, si dice di lui che era un uomo buono e che rispettava tutti i tipi di religioni e aiutava sempre il prossimo. Gli Hadith sono fondamentali per la vita di un musulmano, ci indicano tutti i giusti insegnamenti da applicare alla vita di tutti i giorni ed è proprio per questo che celebriamo questa ricorrenza, per ricordare questi insegnamenti, vivere con amore, col rispetto verso le persone, senza mai giudicare. Concludo citando una frase del nostro Profeta pace e benedizione su di lui: “O’ Signore, come hai fatto bene il mio corpo, fai lo stesso con il mio carattere”, con questo chiedeva a Dio di rendere l’essere umano oltre che perfetto fisicamente, anche buono d’animo, generoso e tollerante verso gli altri.
Ringrazio ancora Hatem Abdulltif per aver collaborato al mio articolo.
Giuseppina Sorianiello
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