Scoperta truffa di fatture false per 52 milioni di euro, indagate almeno 65 persone
Un giro di fatture false impressionante che parte da Napoli ma che arriva fino a Varese. Di mezzo, da una parte gli uomini della Guardia di finanza dall’altra una rete ben organizzata che vedrebbe coinvolte ed indagate ben 65 persone.
Imprenditori, avvocati, commercialisti ma anche una serie di prestanome a cui intestare fatture fittizie finalizzate alla creazione di fittizi crediti iva.
Il totale dell’operazione vedrebbe fatture e conti vari che porterebbero alla cifra di 52 milioni di euro, ma tra i sequestri vi sarebbero anche 640 conti correnti, 62 appartamenti e 25 auto.
L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di finanza nella città lombarda del Varesotto in esecuzione di un decreto disposto dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura.
L’inchiesta ha portato alla scoperta di un’ associazione per delinquere che operava attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di numerosi prestanome, società cartiere, con il concorso di numerosi professionisti compiacenti, finalizzato alla creazione di fittizi crediti Iva.
I 52 milioni di euro conteggiati sarebbero, poi, stati utilizzati per effettuare indebite compensazioni tributarie, sottraendo all’erario le imposte dovute.
Al vertice dell’organizzazione un uomo conosciuto come «Pippo», che aveva come braccio destro un 69enne di Orta di Atella, il quale, a sua volta, pare si avvalesse di 22enne e di un 34enne napoletani.
Questi ultimi pare fossero chiamati a preparare documenti fasulli e anche a dare “consulenze tecniche e soluzioni operative strumentali al perfezionamento delle condotte fraudolente”.
Foto dal web
Marianna Di Donna