Truffa al Vomero ad opera di finti parcheggiatori, identificati i responsabili

Una vera e propria banda dedita alla costruzione dal nulla di finti incidenti stradali, un intero meccanismo volto ad incassare, in modo illecito, i proventi di quelle che possono , a ben vedere, definire delle vere e proprie truffe assicurative.

Identificati e resi pubblici i nomi di due soggetti ritenuti appartenenti alla banda: Giuseppe Guarino e Massimo Niro, sono finiti nella rete degli inquirenti ed indagati.

Entrambi sono finiti in cella come presunti esponenti di una banda che agiva nel quartiere Vomero in particolare nella zona circostante gli ospedali Santobono e Secondo Policlinico. La truffa prendeva piede partendo dal coinvolgimento di ignari automobilisti che, loro malgrado, si ritrovavano derubati o rapinati della loro autovettura.

L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri dello stesso quartiere Vomero e porta la firma del Gip Finamore. A lui, infatti, il compito di firmare gli arresti e sequestri nei confronti dei due presunti esponenti di questa che potrebbe definirsi una banda specializzata in crimini predatori.

Sembrerebbe, infatti, che la banda fosse specializzata in rapine di auto che, poi, fosse parte attiva in un più ampio sistema di truffe che si sarebbe avvalso anche di professionisti compiacenti.

Un’indagine, dunque, che avrà risvolti più articolati perché vedrebbe coinvolte diverse figure soprattutto tra professionisti definiti “compiacenti”; nei verbali della Procura, infatti, sarebbero al vaglio diversi nominativi di medici, avvocati, periti, che avrebbero prestato le proprie consulenze e anche i loro timbri e le proprie firme, per creare sistemi di rimborso per incidenti fittizi, che non erano mai avvenuti.

Tutto sembrerebbe nascere dalla denuncia di alcuni cittadini rimasti vittima del raggiro del cosiddetto “finto parcheggiatore”. La tecnica del raggiro pare fosse ben architettata e pare prevedesse anche un certo saperci fare dei finti parcheggiatori.

Questi, infatti, pare si avvicinassero ad autisti in cerca di un posto in cui parcheggiare e si lasciavano consegnare le auto con tanto di chiavi e telecomando. A questo punto, la truffa aveva preso il via dato che, in pochi istanti, si allontanavano a bordo delle auto, spacciandosi per parcheggiatori abusivi.

Foto dal web
Marianna Di Donna

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