Sgomento e rabbia in città e sui social per l’efferato delitto del professore Marcello Toscano

Il cadavere del professore è stato trovato dalle forze dell’ordine in un’aiuola all’interno della scuola dove insegnava, la Marino Guarano, lo stesso istituto, di recente, era già stato attenzionato da fatti di cronaca.

L’allarme era scattato nel tardo pomeriggio di ieri. I famigliari non vedendolo rientrare dopo la giornata a scuola hanno iniziato a cercarlo tra colleghi, amici e parenti, non avendo riscontro si sono allarmati e si sono recati in caserma per denunciarne la scomparsa.

Le forze dell’Ordine hanno avviato le indagini e si sono recati anche alla Marino Guarano dove il Toscano insegnava, entrando nell’area della scuola in prima serata. Qui hanno trovato il professore senza vita in un’aiuola con diverse ferite all’addome inferte da un’arma da taglio.

Al momento non vi sono indagati per la morte del docente. Le ferite all’addome ipotizzano un reato di omicidio ma i carabinieri, che indagano non hanno ancora sospettati.

I militari sperano di poter risolvere il “giallo” anche grazie alla visione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza dell’istututo che sono già state acquisite agli atti.

Marcello lascia la moglie, Rosangela e due figli, Ciro ed Ezia. In tempi passati, il professore era stato consigliere del comune di Melito e del comune della vicina Mugnano.

Stamane, tra le altre, ha fatto sentire la sua voce il sindaco Mottola: “Abbiamo risorse limitate, Melito conta, in pianta organica, ci sono appena sei vigili urbani, nella vicina tenenza una decina di carabinieri, questi sono impegnati per le mansioni “ordinarie”. E continua: “sarebbe ora che lo Stato si interessasse di questi disastrati territori, altrimenti io, assieme ad altri sindaci non possiamo fare altro che consegnare le chiavi della città al Ministro dell’Interno”.

Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social misti anche a proteste e sgomento per un delitto che si è consumato in un luogo che deve essere presidio di cultura e legalità.

Tra i tanti messaggi riportiamo quello del prof e giornalista Marcello Curzio cugino della vittima:
Avevo un cugino.
Si chiamava come me: Marcello.
Era il figlio della sorella maggiore di mio padre.
Faceva il professore alla scuola media Marino Guarano.
L’hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre.
Cronache da Melito dove si muore senza un perché e tra l’indifferenza generale grazie ad uno Stato che ha abdicato da tempo diventando solo una sorta di participio passato: qualcosa che è stato ma che adesso non c’è più“.

La redazione tutta di Melitonline partecipa con dolore alla dipartita del caro amico Marcello, porgendo le più sentite condoglianze alla famiglia.

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