L’indifferenza del sistema giudiziario nazionale produce un grave danno complessivo alla nostra economia interna

Torniamo sull’argomento importante, in precedenza toccato, rappresentato dalle gravi conseguenze generali che l’inefficienza oltre all’imprevedibilità negli esiti giudicanti del nostro sistema giudiziario, producono quale causa ed effetto sull’economia interna.

Ma, non solo, perché la nostra tanto deficitaria condizione della giurisdizione, come dello stato dei suoi organi giudicanti ed amministrativi, essendo cosa nota nel mondo globale degli affari ci preclude degli interi settori di attività commerciale internazionale.

Infatti, giustamente molti ed anzi l’assoluta gran parte degli operatori esteri nei campi commerciali e dei servizi evitano, in partenza, di avviare transazioni sul nostro territorio. Ovvero, di attività ricadenti nella giurisdizione italiana della quale non si fidano affatto.

Inoltre, il livello troppo elevato delle nostre tassazioni sulle transazioni e gli scambi commerciali, unitamente all’aggiuntiva imprevedibilità dei possibili accertamenti sulle sempre rilevaibili violazioni tributarie (anch’esse possono poi generare dei lunghi e contraddittori contenziosi specifici), contribuiscono all’isolamento economico dell’Italia ed alla conseguente perdita seriale di importanti chance.

Come se ne può uscire?

L’Italia dovrebbe istituire delle zone di “no tax area” ovvero aventi fiscalità differenziata ed agevolata per poter attrarre gli operatori economici esteri invogliandoli ad operare ed investire sul nostro territorio. Ma nel rispetto delle nostre eccellenze e prodotti tipici.

Inoltre, anche sul piano interno si dovrebbe operare attraverso una qualificata rimodulazione della tassazione per pervenire ad una semplificazione e diminuzione delle vigenti aliquote. Sarebbe un altro modo, aggiuntivo, per rendere concorrenziali, anche all’esterno, le nostre migliori produzioni nazionali.

Così facendo si potrebbe tentare di ottenere il risveglio della nostra economia,  in sofferenza da un intero decennio, ed inseguire finalmente una decisa ripresa del P.I.L

Il “prodotto interno lordo” rappresenta infatti l’indicatore complessivo di un’economia nazionale, la sua crescita, meglio se costante negli anni, consente di ridurre il “debito pubblico”, di migliorare tutti gli strumenti di bilancio e di poter effettuare dei nuovi investimenti pubblici.

Attualmente ogni possibilità del genere ci è invece preclusa.

Giorgio M. Palumbo

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