Lunghe file, code e caos nei centri vaccinali dell’Asl Napoli, le scuse del direttore ai cittadini

La fortissima crescita dei contagi di questi ultimi giorni, oltre a creare un incredibile panico fuori dalle farmacie per cercare di sottoporsi disperatamente ad un tampone, starebbe creando, altrettante scene apocalittiche, all’esterno dei centri vaccinali di tutta la Campania.

Mentre il governo centrale rimarca a più non posso che la situazione contagi sia sotto controllo, dall’altra, c’è la voce degli operatori sanitari campani che evidenziano quanto, nella nostra regione, i casi si siano raddoppiati in men che non si dica.

Una condizione, questa, che aveva nel weekend appena trascorso, dato vita ad un’ordinanza a firma del governatore Vincenzo De Luca che disponeva la non riapertura delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Un “apriti cielo” che ha campeggiato e riempito le pagine dei principali social nettamente divisi tra favorevoli e  contrari fino a qualche ora fa quando sembrerebbe che una sentenza del Tar Campania, su richiesta di alcune mamme “No Dad”, avrebbe annullato la decisione del governatore De Luca, ritenuta inappropriata.

E mentre in queste ore ci si domanda su cosa accadrà nei prossimi giorni e su chi, più o meno, avrà l’ultima parola, a fare impressione sarebbe la situazione emergenziale che si starebbe verificando fuori i principali centri vaccinali campani.

Un caos che si sarebbe determinato dal fatto che, su base volontaria, gli utenti si potessero presentare per effettuare la dose booster, meglio nota come “terza dose”, in forma autonoma e senza convocazione.

A questi si sarebbero, poi, aggiunti tutti i genitori che, a fronte del rispetto di una decisione genitoriale, si fossero, poi, decisi a far vaccinare i rispettivi figli minori.

Non ultime tutte le persone, già preventivamente convocate, per la somministrazione della seconda dose e altrettanti soggetti decisi ad inoculare il vaccino per la prima volta in assoluto.

Inevitabile, quindi, il caos generale generato anche dal fatto che , questa quarta ondata, sia arrivata con il piede premuto sull’acceleratore per la conclamata rapidità di trasmissibilità del virus ma anche dal fatto che, due grossi hub vaccinali, aperti in occasione della prima ondata di vaccinazioni, siano adesso chiusi e quindi la cosa comporterebbe un’incredibile affluenza non certo facile da gestire con uno stato pandemico galoppante.

A parlare di questa situazione è il direttore dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, ai microfoni di Barba&Capelli su Radio Crc “rischiamo di perderci tra tutti gli aspetti anche quello del tracciamento perché la forze in campo che noi abbiamo non riescono più a stare dietro alle scadenze dei tempi. Sento di dover chiedere scusa ai cittadini per ritardi e code, ma stiamo facendo il massimo sforzo, purtroppo è un problema nazionale perché altrimenti non saremmo in tendenza scenario 4”.

Il Dottor Ciro Verdoliva si è anche detto preoccupato per la presenza di un altissimo numero di persone residenti nel distretto Na1 Centro che non risultano ancora vaccinate.

“A più di un anno dall’inizio della campagna vaccinale spiega –  mancano rispetto ai residenti della città di Napoli ancora 200mila cittadini senza nemmeno la prima dose. Nella fascia d’età 12 e i 19 in 320mila non sono ancora vaccinati, per gli over 80 ne sono 8mila non vaccinati. Nella fascia di età più a rischio, cioè dai 50 anni, ne mancano 60mila”.

“Sottolineo che la fascia 5-11 con 64mila residenti ci porta a una adesione alla campagna vaccinale pari al 10 per cento, quindi quando si parla poi di scuole sicure si dovrebbe parlare tenendo conto sia di questi dati di una mancata copertura di una stragrande maggioranza e sia dei contagi che conseguenzialmente queste fasce di età stanno palesando”.

“La fase pandemica è ancora molto delicata – conclude – non dobbiamo sottovalutarla e dobbiamo evitare il collasso del sistema. I numeri dei postivi aumenteranno, altrimenti non staremmo qui a preoccuparci in modo così forte”.

Foto dal web

Marianna Di Donna

 

 

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