Il “panico da AstraZeneca”

In seguito al ritiro del lotto incriminato di causare ictus, trombosi, trombo-embolie, il terrorismo mediatico sta causando paranoie non indifferenti. 

Ormai la popolazione campana si divide tra chi pensa “Ma chi me lo ha fatto fare?” e chi, invece, spererebbe in qualche cura magica per far sì che il vaccino gli venga tirato via dal corpo. 

Analizziamo più da vicino la situazione: il suddetto vaccino, utilizza come vettore l’adenovirus (più semplicemente il virus del raffreddore del gorilla), inibito del gene che codifica per la proteina Spike (proteina che usa il virus per entrare nelle cellule respiratorie e replicati). Il vaccino simula un’infezione, molto più lieve rispetto al virus stesso, capace di produrre anticorpi. Quando il corpo non reagisce come dovrebbe, si possono avere trombo-embolie, ictus e reazioni “fuori dal comune”. 

Questo è, attualmente, ciò che si conosce sugli effetti collaterali, quali embolie, trombosi, ictus. Ciò che molti non sanno, però, è che gli eventi di tomboembolia sono stati circa 30 su 5milioni di persone sottoposte ad AstraZeneca e che ogni anno muoiono circa 100mila persone di trombosi senza patologie pregresse: lo 0.016% in più rispetto alla presunta mortalità del vaccino AstraZeneca.

Ogni vaccino può avere degli effetti collaterali, anche quello antinfluenzale, e ogni persona può non sapere di avere delle patologie, può non sapere di non essere predisposto a quel vaccino.

Secondo voi un’anamnesi fatta al pc dagli stessi utenti che si sottopongono al vaccino, che magari non si controllano da anni, può essere più attendibile di un esame svolto poco prima del vaccino stesso? 

Piuttosto che terrorismo mediatico e psicologico, bisognerebbe sensibilizzare e spingere i vertici ad effettuare delle analisi prima di sottoporre milioni di persone ad un vaccino così “pericoloso”. 

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