Affetto da Covid-19 morto per le inadempienze del 118?
Ha dell’assurdo la vicenda che è costata la vita ad un 70enne dei Colli Aminei.
L’uomo, affetto da patologie pregresse, scopre poco tempo fa di essere affetto da Covid-19: in casa, ovviamente, l’agitazione è palpabile a causa delle condizioni di salute del 70enne.
L’uomo, dopo che i suoi cari avevano contattato una prima volta il 118, ma gli sarebbe stato detto che non erano disponibili posti letto, storia discordante con quella di Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli, che avrebbe affermato che l’uomo avrebbe categoricamente rifiutato l’ospedalizzazione.
I familiari, poco dopo, contatterebbero nuovamente il 118 a causa dell’aggravarsi delle condizioni dell’uomo ed è a questo punto che iniziano gli interrogativi.
Il 70enne viene trasportato prima al Vecchio Pellegrini, per motivi sconosciuti, vista la mancanza di posti letto per affetti da Covid-19, dove è costretto ad attendere oltre un’ora nell’ambulanza.
Dopo il rifiuto dell’ospedale, viene trasportato al Cotugno, dove, nuovamente, secondo il racconto dei cari del 70enne, è costretto ad attendere.
Secondo i medici del Cotugno, però, la storia dei parenti dell’anziano sarebbe fasulla poiché l’uomo sarebbe arrivato in condizioni gravissime ma il racconto è, ancora una volta, in disaccordo con quello di Giuseppe Galano che avrebbe affermato che l’uomo sarebbe arrivato in codice giallo ma con valori stabili e nella norma.
L’uomo sarebbe morto tra le inadempienze degli operatori del 118, dei medici e del personale sanitario dei due ospedali presso cui l’uomo è stato trasportato.
Intanto, la Magistratura ha aperto un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto e il procuratore Simone Di Monte sta indagando sui referti e sulle cartelle cliniche.