Aggredisce gli agenti che lo stavano multando perché girava con il contrassegno disabile di una persona deceduta
La mancanza di cultura e di attenti controlli delle disposizioni di legge risultano essere terreno fertilissimo per quanti sfruttano quella che può definirsi un’usanza incivile di appropriarsi indebitamente di quanto in uso ai disabili.
Recenti statistiche, infatti, parlano di percentuali altissime pari al 65% di utilizzi impropri dei benefit dati alle persone con disabilità. Parliamo di contrassegni invalidi circolanti contraffatti o utilizzati impropriamente da svariati parenti e amici degli stessi a cui è stato rilasciato il suddetto contrassegno.
Un fatto che accade, purtroppo, puntualmente, nei luoghi privati ma anche in quelli aperti al pubblico come supermercati, centri commerciali, cinema e aree di svago. Oltre all’utilizzo improprio del contrassegno, si assiste all’occupazione abusiva dei parcheggi riservati ai veicoli al servizio delle persone invalide, con il baluardo assurdo che nessuna autorità preposta al controllo del traffico interviene a sanzionare e rimuovere le vetture.
Le sanzioni in merito ci sono e non sono morbide tanto è vero che prevedono, in caso di utilizzo improprio attraverso fotocopia o scannerizzazione del contrassegno invalidi, oltre al ritiro della fotocopia e al sanzionamento (ai sensi dell’Art. 188 del C.d.S. – il quale prevede una sanzione amministrativa molto elevata), si deve procedere anche con la denuncia dell’autista per truffa e contraffazione di un documento. Peggio tocca, invece, a chi gira in auto esponendo il contrassegno disabile ma senza di fatto averlo a bordo.
Ed è quello accaduto a Qualiano dove un automobilista è stato fermato dagli agenti per un controllo: sul cruscotto l’uomo aveva in mostra il contrassegno disabile ma in auto era da solo ed la persona oggetto della concessione non era di certo lui.
A seguito di verifiche da parte degli agenti, il risultato è stato davvero sorprendente perché il contrassegno risultava appartenere ad una persona certamente affetta da disabilità ed a cui era stato concesso il beneficio, ma purtroppo risultante non essere più in vita.
In sostanza quel contrassegno aveva perso la sua validità insieme alla modalità di fruizione allorquando il titolare fosse deceduto. E invece, la storia era diversa: l’uomo fermato, parente del disabile deceduto, pare continuasse ad usufruirne senza remora alcuna.
Nel momento del fermo e della conseguente identificazione, purtroppo, l’uomo sarebbe andato su tutte le furie finendo per aggredire verbalmente e fisicamente gli agenti della Polizia Municipale.
L’uomo è stato immobilizzato, condotto in centrale e deferito all’Autorità giudiziaria.
Il problema. però, purtroppo resta fino a che non ci si rende conto che il senso civico sarebbe un rimedio applicabile se ognuno facesse la sua parte. Una gestione congiunta tra le forze dell’ordine unita ad una migliore gestione del contrassegno da parte dei titolari, familiari compresi, produrrebbe certamente dei buoni risultati anche in termini di maggior rispetto non solo del senso civico ma anche del Codice della Strada da parte dei cittadini e automobilisti.
Foto dal web
Marianna Di Donna