Finalmente un concorso pubblico oltre 1.000 cancellieri da assumere negli uffici giudiziari
Qualcosa d’importante sembra muoversi nel settore, ampiamente disastrato, della giustizia in Italia.
Infatti, il Parlamento e nella specie la Camera dei deputati ha approvato, in prima lettura, il testo di un Decreto legge, in conversione, che reca interventi straordinari sul processo telematico amministrativo, sull’assunzione, per concorso pubblico straordinario, di 500 nuovi magistrati e 1.000, più altri 336, dipendenti amministrativo giudiziari da assumere entro la fine del prossimo anno 2017.
Si tratta del Disegno di legge, siglato A.C.3954 – A, avente ad oggetto la: “Conversione in legge del Decreto – legge 30 giugno 2016, n.117, recante proroga dei termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico” oltre che la riqualificazione giuridico funzionale ed economica del personale giudiziario in servizio.
Anche di recente, si era tornati a scrivere sull’argomento della “crisi della giustizia in Italia” una delle cui componenti è da circa tre lustri rappresentata dalla carenza di personale operativo ed informatico nei Tribunali e nelle Procure della Repubblica. Un problema strutturale di carenza comportante inefficienza del sistema giudiziario nazionale aggiungendosi alla mancanza di mezzi materiali.
Sempre a causa di problemi di bilancio, di equilibrio della finanza pubblica e di riduzione della spesa statale, da circa due decenni lo Stato ed il Ministero della Giustizia che per precetto costituzionale presiede all’amministrazione del settore (una competenza attribuitagli ex art.110 della Costituzione) avevano in pratica rinunciato ad una gestione programmatica del settore che pure potrebbe, lo abbiamo già fatto ed ancora lo dimostreremo, nei fatti “autofinanziarsi”.
In effetti, i 35.000 dipendenti attualmente in servizio nell’Amministrazione giudiziaria sono contemporaneamente “agenti contabili e tributari” ed operano per l’incasso ed il recupero di tasse, contributi ed imposta di bollo dovuti dalle parti in occasione delle attività giudiziarie richieste.
Le cifre di settore sono enormi, eppure il settore versa in condizioni critiche poiché i soldi vanno alla “fiscalità generale statale” e non vengono reimpiegati. Magari a progetto di efficienza.
Occorre cambiare, al più presto torneremo sull’argomento.
Giorgio M. Palumbo