Anche Napoli abbraccia il mercato del cibo halāl tra pizza e sfogliatella.
La città Partenopea da diverso tempo è andata incontro a quelle che sono le esigenze dei cittadini musulmani, che per rispetto della propria religione, l’ Islām, non consumano alcuni cibi o cibi e bevande che contengono sostanze vietate dalla religione.
Per capire meglio di cosa si sta parlando, bisogna citare due termini menzionati dal Corano che sono: halāl termine arabo che vuol dire lecito e viene applicato a cibi, cosmetici, farmaci prodotti secondo le regole dell’ Islam ovvero senza sostanze provenienti dal maiale o, sostanze alcoliche ed inebrianti, pellicce di animali o parti umane, racchiuse nel termine arabo opposto: harām ovvero illecito.
La nostra città, famosa per la generosità dei suoi cittadini, ha accontentato i cittadini musulmani con la sfogliatella halāl sfornata qualche anno fa ( se non più) dalla famosa pasticceria napoletana Lauri a quartiere Vicaria, diventato il punto di riferimento di molti musulmani risiedenti a Napoli. Lauri sforna i famosi dolci della tradizione napoletana sia in chiave halāl nel rispetto della cultura islamica, che non per tutto il restante della popolazione.
Come non menzionare il capostipite della tradizione culinaria napoletana ovvero la pizza. La pizza halāl nasce 8 mesi fa dall’ idea di Enzo e Mariano Savarese, dell’Hotel Mary a Vico Equense, anche questa viene realizzata con prodotti puramente conformi alla Shariʿah (legge islamica) tra cui la mozzarella di bufala prodotta in un caseificio locale secondo la procedura della filiera halāl dove ogni prodotto non deve essere contaminato da sostanze harām (illecite).
L’ imām Massimo Abdallah Cozzolino spiega che il lancio della pizza con marchio halāl è un modo per entrare in conformità con la religione islamica, in quanto l’ offerta dei cibi con questo marchio, in Italia, è sempre più crescente, e la pizza pur non possedendo la certificazione commerciale lecita, viene ugualmente preparata con ingredienti già certificati.
Il mercato halāl a Napoli è un fattore che dimostra il rispetto della capitale partenopea verso persone di altra cultura e religione. Un modo per accogliere e farle sentire a casa. In poche parole un abbraccio alla multiculturalità.
Giuseppina Sorianiello.