A Braga per il debutto in Champions per il Napoli una vittoria che non convince

Il Napoli vince la partita ma non convince per nulla. Anzi, la gara sottolinea ancora una volta il declino tecnico tattico che i campioni d’Italia stanno avendo. Eppure il primo tempo è stato abbastanza buono, sicuramente migliore rispetto a Genova. Tante palle gol create ma solo il solito capitano Di Lorenzo la sblocca al 46esimo. Chiunque in quel momento ha pensato ad una gara in discesa, senza troppe difficoltà.

Invece nel secondo tempo il Napoli (ri)perde la bussola, subisce gli avversari ed i ragazzi non mettono insieme mezza idea di gioco. Né in fase difensiva, dove i movimenti dei due centrali (Juan Jesus e Ostigard, subentrato dopo pochi minuti per il forfait di Rahmani) hanno mostrato il loro limite, nè offensiva, soprattutto dopo le ennesime emblematiche sostituzioni del tecnico Rudy Garcìa.

I portoghesi del Braga, squadra davvero abbordabilissima, agguanta il pari in modo meritato. Al minuto 88 però la dea bendata assiste gli azzurri che vincono la partita grazie ad una fantozziana autorete di Niakate. La fortuna continua e all’ultimo respiro un palo nega uno storico punto ai portoghesi, che l’anno scorso erano stati sconfitti, in questo stadio, 0 a 4 dalla fiorentina di Italiano, che pure era in orbita Napoli prima che si puntasse tutto sul francese ex Roma.

Ora come ora, bisogna essere felici del risultato, perché nelle condizioni in cui versa il Napoli anche una vittoria contro il Braga è oro colato. Potrebbe servire al morale di questi ragazzi. Potrebbe. Perché chi scrive ne dubita fortemente. Perché gli errori si pagano sempre, come al contrario si raccolgono frutti quando invece gli errori non si commettono. E su questo, come in tutte le cose, la storia insegna. Il Napoli prese Sarri dall’Empoli dopo Benitez e quella scelta coraggiosa e impopolare pagò. Ancelotti fu invece una guida sbagliata, che portò all’ammutinamento. Spalletti era da due anni fermo e sappiamo tutti come è andata a finire.

Ad oggi, con 5 gare disputate, sembra che la scelta Garcìa sia stata un errore. Sembra, appunto. Perché il beneficio del dubbio ce lo concediamo. Soprattutto lo speriamo.

Testa al Bologna, contro i felsinei splendidamente allenati da un signor allenatore che farà parlare di sé: Thiago Motta.

Alla fine di questo primo ciclo, prima della sosta per le nazionali, si tireranno le somme che con ogni probabilità saranno definitive. Potranno essere complicate (ad oggi così sembra) oppure positive (come si spera).

Oggi bisogna solo restare uniti, calciatori, proprietà, guida tecnica e ambiente. Solo uniti si potrà forse uscire da questo pantano.

Vincenzo Barretta

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