Arrestato un 34enne di Melito, si fingeva carabiniere per fare rapine

La scorsa notte un gruppo di tre persone si è ritrovata vittima di una rapina da parte di un individuo nei pressi di via Ripuaria a Qualiano.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri arrivati sul posto, vi sarebbe una denuncia da parte di un ragazzo che, mentre si trovava in auto con tre suoi amici, si sarebbe visto affiancare da una Fiat Panda che gli intimava di fermarsi.

Una volta arrestata la marcia, dall’auto in questione sarebbe sceso un uomo che, da lì a poco, si sarebbe qualificato come appartenente alle forze dell’ordine, nello specifico all’arma dei carabinieri.

Invero, l’uomo avrebbe mostrato anche un tesserino identificativo in metallo. Il finto carabiniere avrebbe, poi, iniziato a fare domande ai tre, informandosi sul fatto che potessero detenere sostanze stupefacenti e addirittura pare si fosse spinto a perquisire in toto le vittime ignare delle sue intenzioni reali.

Durante la perquisizioni, il finto carabiniere si era appropriato di circa 60 euro che, uno dei tre malcapitati, pare avesse nel portafoglio. Subito dopo il finto fermo, però, la vittima, temendo di essere stato raggirato, aveva deciso di seguire la Fiat Panda e, solo in quel momento, aveva notato che a bordo dell’utilitaria, vi era un’altra persona.

La vittima del raggiro, un 36enne del posto, si sarebbe così deciso a chiamare i carabinieri e, l’intervento della sezione radiomobile di Giugliano, poco dopo si è ritrovata davanti la Panda e i due finti carabinieri.

Durante la perquisizione, in via Ripuaria, i carabinieri hanno fermato un uomo, un 34enne di Melito già noto alle forze dell’ordine e, nelle sue tasche, gli è stato trovato anche il finto tesserino metallico mostrato in precedenza durante la rapina.

Nell’auto con lui c’era anche un 44enne di Giugliano che è stato denunciato a piede libero per rapina.

Per il 34enne, melitese, è scattato l’arresto immediato per rapina in concorso e detenzione illecita di oggetti distintivi di identificazione in uso ai corpi dell’arma. Nell’auto del 34enne è stata ritrovata anche una placca metallica riportante la scritta “Guardie zoofile”.

Foto dal web

Marianna Di Donna

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