Il terribile schianto a Villaricca, l’autobus Anm si schianta sulla rotonda
Ieri mattina, a Villaricca, nei pressi del supermercato Lidl, un autobus della linea ANM si è schiantato finendo sulla rotonda contro gli alberi.
Un incidente così grave che avrebbe visto quasi distrutta l’intera parte antistante del mezzo. Alla paura dello schianto, si è poi aggiunto il disagio della chiusura della strada per consentire i soccorsi, i rilievi del caso e per stabilire la dinamica.
Fortunatamente l’autobus della linea ANM è, poi, risultato essere vuoto, ovvero a bordo del convoglio non vi era alcun passeggero e, questo, ha consentito che i numeri di questo incidente grave non salissero.
Unico coinvolto e, immediatamente soccorso, è stato l’autista alla guida dell’autobus, le cui condizioni sono gravi ma non sarebbe in pericolo di vita.
La potenza dell’impatto che avrebbe divelto e sradicato diversi alberi della rotonda di Villaricca, farebbe pensare ad un improvviso malore del conducente che sembrerebbe non aver proprio frenato.
Immediata la reazione dell’USB, unione sindacale di base, che ha lanciato un tweet di vicinanza ai familiari dell’autista considerato come coinvolto in un infortunio sul lavoro. Allo scopo l’organizzazione sindacale avrebbe anche colto l’occasione per rimarcare le precarie e, ben note, scarse condizioni di sicurezza in cui si è costretti a lavorare.
Per questo motivo, l’organizzazione continuerebbe a porre l’accento sulla possibilità di creare una certificazione per i lavoratori del trasporto pubblico che subiscono dei forti livelli di stress, motivi, questi, che rappresenterebbero, oramai. l’insostenibilità lavorativa e porrebbero lavoratori e mezzi totalmente fuori controllo.
Un caso, questo, che riporta alla mente quello dell’autobus precipitato a Capri e che causò la morte di nove persone.
Tra questi vi era anche l’autista, Emanuele Melillo, la cui autopsia rivelò un sopraggiunto malore conseguenziale all’assunzione di sostanza stupefacente. Le indagini, però, in quel caso, portarono anche alla scoperta di un fatto ben più agghiacciante perché lo stesso Melillo risultava essere invalido al 50% e, pertanto, inabile a quel tipo di lavoro.
Per quella tragedia, la sentenza emessa nel mese di dicembre scorso ha visto indagate ben 9 persone, compresi i medici che avrebbero dovuto controllare lo stato di abilità a svolgere la mansione di conducente di autobus del defunto Melillo. A ciò, si aggiunse, però, anche il fatto che la barriera protettiva posta lungo la strada dell’incidente, pare non fosse opportunamente idonea al contenimento di un urto anche minimo.
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Marianna Di Donna