Un girarrosto di Arzano chiuso dai carabinieri per mancata tracciabilità degli alimenti
I carabinieri della tenenza di Arzano in collaborazione con il personale dell’ Asl Napoli 2 Nord sarebbero intervenuti per un’ispezione igienico-sanitaria in un locale atto alla vendita di polli allo spiedo nella piazza principale della città.
L’attività commerciale, principalmente un girarrosto, offriva alla sua clientela anche la possibilità di acquistare panini e altri prodotti gastronomici.
Durante l’ispezione, però, i militari avrebbero rilevato una condizione igienico-sanitaria non in regola con le vigenti normative sia per la questione Covid sia per le comuni regolamentazioni in materia di lavorazione e vendita di cibi da asporto.
Immediata la chiusura dell’esercizio oltre che per la mancata presenza di condizioni igienico-sanitarie favorevoli, anche per la mancata tracciabilità degli alimenti secondo la normativa europea vigente.
Tutti requisiti propedeutici ed indispensabili al rilascio dei conseguenti titoli amministrativi e sanitari di cui l’esercizio mancava l’esibizione.
La tracciabilità descrive il percorso e gli eventuali controlli di un alimento da monte a valle della filiera, cioè dalle materie prime fino al prodotto finito, attraverso lotti e codici prodotto assegnati durante ogni fase del processo e opportune informazioni.
La tracciabilità alimentare è normata e diventata obbligatoria in tutta l’Unione Europea dal 1° gennaio 2005, in applicazione degli articoli 17,18 e 19 del Regolamento Europeo 178/2002.
Questa norma regola tutto il campo alimentare da chi produce a chi trasforma, da chi vende a chi trasporta, nessuno escluso.
Le sanzioni per il mancato rispetto della tracciabilità degli alimenti prevede, secondo norma del Dlgs 190/06, delle sanzioni pecuniarie pesantissime che vanno dai 500 ai 12000 euro e possono anche comprendere, come nel caso del girarrosto di Arzano, la chiusura dell’attività per un periodo compreso tra i dieci e i venti giorni.
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Marianna Di Donna
