“La situazione dell’American Laundry non è molto felice per noi operai, tutto ci è caduto addosso come un secchio di acqua gelata sconvolgendo le nostre vite. Noi abbiamo collaborato fin da subito a risollevare le sorti dell’azienda con il progetto di solidarietà e contribuendo a vedere lo stipendio dimezzato per far fronte alla crisi economica della società. Ma alla fine chi ne paga le conseguenze? Noi operai che c’entriamo? L’azienda non se la caverà tanto facilmente se ci licenzierà, i sindacati stanno lavorando per noi, ma possono fare molto poco”. Queste le parole degli operai che sono ormai scoraggiati dalla situazione che stanno vivendo da anni ma venuta a galla solo a partire dallo scorso ottobre.
L’American Laundry è stata vittima di provvedimenti Antimafia per evasione fiscale probabilmente per una cifra che arriverebbe tra i 25/28 milioni di euro. L’azienda è caduta in una crisi finanziaria, durante la quale la società avrebbe perso quasi tutti gli appalti, e a breve vedrà il licenziamento di 400 dipendenti a cui si dovrebbero associare le piccole imprese che collaborano al lavoro.
La situazione dovrebbe arrivare a un chiarimento il 24 gennaio, giorno che vedrà la fine della causa in corso e sarà deciso insieme al commissario se mettere un punto a tutta la situazione o dichiarare il fallimento. “Gli animi sono ormai surriscaldati alcuni di noi vedono mancare tutte le sicurezze, e non nascondiamo che potrebbero esserci da parte di qualcuno qualche atto estremo durante qualche manifestazione.” Le dichiarazioni degli operai non lasciano trapelare nessuna speranza alimentata dal silenzio dei proprietari dell’azienda.
Teresa Barbato