La situazione all’American Laundry non è ancora stata chiarita, infatti il 3 e il 4 luglio ci saranno i primi ricorsi presentati dagli operai, che combattono da novembre con l’interdittiva antimafia.
A tal proposito abbiamo ascoltato un operaio, nonché sindacalista, Vincenzo Della Corte, che si è posto delle domande e ci ha dato qualche aggiornamento.
“I media, negli ultimi tempi, stanno parlando di alcune alleanze con dei gruppi camorristici di Secondigliano che sembra abbiano avuto rapporti con le direzioni sanitarie di Napoli e provincia che si suppone abbiano delle sedi logistiche all’interno di alcuni nosocomi come il San Giovanni Bosco, il Cardarelli, il San Gennaro e altri ospedali. In alcuni casi hanno anche controllato le pompe funebre, i servizi di ambulanza, e quelli delle pulizie. Alcuni medici firmavano certificati falsi, visite ospedaliere, ricoveri, interventi chirurgici, facendo saltare così le interminabili liste di attesa.
Sembra che tutto questo sia passato inosservato. La domanda che mi sorge spontanea è: anche questi hanno ricevuto un’interdittiva antimafia o soltanto la ditta American Laundry, dando così spazio a qualche ditta vicina a qualcuno di loro?
Noi operiamo effettivamente sul territorio da circa 40 anni e io lavoro per l’azienda da circa 32 e sono testimone di diverse azioni contro di noi.
Secondo le regole di tale misura, prevedono che  prima di diventare effettiva sia necessario che ci siano tre condizioni: la prima possedere armi senza averne il permesso, smaltire i materiali dell’azienda in modo illecito e avere rapporti con attività malavitose.
Il proprietario dell’azienda aveva in casa un fucile a piombini e non un’arma effettiva, i nostri materiali spesso sono rubati da pazienti degli ospedali su cui facciamo servizio e purtroppo, ci sarebbe il pagamento del pizzo.
Tutta questa burocrazia sembra una lenta agonia, che sta portando solo a surriscaldare gli animi degli operai che vorrebbero avere più chiara la loro situazione.
Se davvero ci sono i presupposti per chiudere l’azienda e arrestare il dirigente perché continuare a portarla per le lunghe?

La situazione interna tra gli operai, oltre ai soliti problemi che vi sono per i pagamenti, poco regolari, e per la situazione dell’interruzione delle caldaie che stava quasi portando al licenziamento immediato di 8 lavoratori, si sta provando a mantenere la calma e di capirne di più grazie al costante lavoro dei sindacalisti e dei Commissari.
Speriamo che questi ricorsi possano riportare la tranquillità che cerchiamo e continuare il nostro lavoro.”

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