La “Giornata Mondiale per la consapevolezza sull’autismo” nasce il 18 ottobre 2007 e cade ogni anno il 2 aprile. È una giornata dedicata alla salute e riunisce tutte le organizzazioni legate all’autismo per collaborare sulla ricerca, sulla diagnosi, sul trattamento e l’accettazione dei problemi neurologici. È un giorno riconosciuto a livello internazionale per incoraggiare gli Stati Membri delle Nazioni Unite a sensibilizzare riguardo le persone affette da autismo in tutto il mondo.

L’autismo, al giorno d’oggi, è un concetto accompagnato da troppi pregiudizi: non è un problema da prendere sottogamba ma la persona autistica non va considerata diversa, non deve essere bullizzata o presa in giro, è una persona come tante altre; spesso si tende a pensare che una persona autistica non possa provare le stesse emozioni di tutti gli altri ma ciò non è assolutamente vero, come dice la professoressa Temple Gaudin, affetta da autismo:“Alcuni ritengono che le persone con autismo non abbiano emozioni. Io ne ho eccome, ma sono più simili alle emozioni di un bambino che a quelle di un adulto”.

Molto spesso in TV si è costretti ad ascoltare notizie di abusi o violenze nei confronti di portatori di handicap a livello neurologico e quasi mai si racconta di come le persone autistiche possano fare grandi cose. Prendiamo il caso di “PizzAut”, un progetto che vuole avviare un laboratorio di inclusione sociale attraverso la realizzazione di un locale gestito da ragazzi con autismo affiancate da professionisti della ristorazione e della riabilitazione, o dei tanti giovani; o ancora della giovanissima attivista per il clima Greta Thunberg capace di parlare ai “potenti del mondo” e far loro cambiare l’agenda degli impegni per contrastare i cambiamenti climatici; del 20enne Roberto, giovane giornalaio di Soccavo, che ha esposto fuori l’edicola, gestita con i propri genitori, un cartello su cui ha scritto:”Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo. Impareremo a conoscerci e questo mi aiuterà a servirvi meglio. Grazie mille”.

Una domanda nasce, però, spontanea: cosa facciamo oggi per aiutare le persone affette da autismo anche nel nostro Comune?

Le risposte potrebbero essere tantissime ma, purtroppo, il territorio melitese pecca anche in questo poiché, oltre alle comunità ecclesiastiche, nessuno si prende la briga di operare anche nel campo dell’autismo. All’inizio del 2018 aprì lo sportello al Comune “ANIDA Onlus” che, però, fu costretto a chiudere a pochi mesi dall’inaugurazione a causa del “non si sa cosa” dell’amministrazione che da un momento all’altro decise di “sottrarsi agli impegni presi con chi, aveva creduto e sperato che si potessero creare le condizioni favorevoli alla nascita di un nuovo volto della disabilità”: la vicenda fu raccontata, in risposta ad una “lettera aperta” ricevuta e pubblicata dal nostro giornale, poi ci fu la risposta del presidenta dell’ANIDA, Giuseppe Sannino, che spiegò il motivo della chiusura e dello “sfratto”, clicca e leggi

L’unica luce in fondo alla galleria sarebbe l’apertura dell’indirizzo sportivo presso la Scuola Media Marino Guarano, dove già sono attivi corsi di atletica, che aiuterebbe gli alunni BES ad integrarsi al meglio all’interno della società, come già successo in altri istituti dell’Area Nord.

Lo sport è, infatti, una delle terapie più consigliate per scaricare le tensioni, aiuta a migliorare la socialità e l’autonomia nel quotidiano. Si sta, inoltre, sperimentando il ruolo dell’ormone dell’amore come possibile terapia per trattare i disturbi autistici ma quasi tutte le ricerche sono in fase preliminare.

L’autismo andrebbe, in conclusione, spiegato da una persona autistica stessa che è la sola a poter spiegare al meglio le sensazioni, le emozioni e lo stato in cui si vive il quotidiano, come afferma Jean-Paul Malfatti: “Sono autistico e vivo in un mondo tutto mio, un mondino fiorito e colorato la cui lingua è il linguaggio del cuore. La chiave della sua porta d’accesso è l’amore. Amami, solo così mi capirai e imparerai come farti capire da me.”

Laura Barbato

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